Cenni Storici Il nome di Torrita compare per la prima volta in un codice amiatino del 1037.
Il dettaglio del Castello di Torrita nella rappresentazione della Battaglia della Valdichiana
Torrita seguì le vicende di Siena sotto la dominazione Medicea e dell'occupazione imperiale testimonianza è lo stemma della famiglia fiorentina sistemato sulla torre del palazzo comunale che sostituì lo stemma cittadino del leone rampante con tre spighe di grano. Il territorio torritese trasse però grande beneficio dalle opere di bonifica della Valdichiana realizzate nel corso del 1700, dall'Architetto Fossombroni su incarico dell'Arciduca Pietro Leopoldo di Lorena. Nel 1860 con un plebiscito - su 1060 votanti, 1040 si dichiararono favorevoli all'annessione - Torrita entrò a far parte, seguendo le sorti di tutta al Toscana, del Regno d'Italia. Oggi Torrita si presenta come l'evoluzione urbanistica di un castello fortificato, circondato per lunghi tratti dall'antica cerchia muraria risalente al XII secolo, nella quale si aprono ancora le porte d'accesso originarie: Porta Gavina, Porta a Pago, Porta a Sole. Una quarta porta, Porta Nova, fu aperta nel tratto ovest delle mura nell'800. Giulio Neri
... Quasi ci si aspetterebbe di vedere spuntare da un momento all'altro Ghino di Tacco, il brigante che in queste lande imperversò nel XIII secolo. Il brigante gentiluomo, noto per le ruberie e la fierezza nacque infatti a Torrita dalla nobile famiglia Cacciaconti Monacheschi Pecorai e si diede ad una vita di rapine, facendo base nella rocca di Radicofani. Un'immagine di Ghino di Tacco all'interno della sala del Consiglio Comunale A tal punto Torrita di Siena ha conservato intatto il suo aspetto medievale nelle antiche case, nelle caratteristiche arcate, nei vicoli che svelano ad ogni svolta scorci inaspettati. |